Quando conviene fare testamento

Il Testamento – un dono di responsabilità e lungimiranza


  • Quando fare testamento?

Il testamento è un argomento spesso considerato “tabù”, per scaramanzia o per evitare pensieri tristi. È un’attività che si preferisce rimandare al tempo della vecchiaia, o evitare del tutto, affidandosi in quest’ultimo caso alla disciplina legale prevista dal Codice Civile. La disciplina legale, però, prevede effetti di cui devi essere pienamente consapevole.

Lo sapevi, ad esempio, che:

⇨ in assenza di figli, il tuo coniuge non erediterà tutto il tuo patrimonio, ben potendo trovarsi a doverlo condividere con altri tuoi parenti?

⇨  in caso di convivenza di fatto il convivente superstite non ha diritti ereditari?

⇨ in sede di divisione della comunione ereditaria, tra i tuoi eredi potrebbero sorgere liti e contrasti sul valore dei beni o sulla futura destinazione degli stessi, che sfociano spesso in lunghi, estenuanti e costosi procedimenti giudiziari?

Ecco allora che, contrariamente a quanto comunemente si pensa, fare testamento è un compito da fare il prima possibile, nel pieno delle capacità, con responsabilità e lungimiranza, in quanto consente di devolvere il patrimonio secondo i tuoi desideri, tutelando maggiormente chi ti è caro, compiendo lasciti particolari ad enti o associazioni ed evitando inutili liti, equivoci e spese a quelli che saranno i tuoi eredi

Vediamo in sintesi come funzionano le due ipotesi di successione:

A) La successione ex lege

Nel caso in cui non si sia fatto testamento in vita, la legge disciplina dettagliatamente come si devolve il patrimonio del defunto. Qui di seguito una breve scheda riassuntiva:

SUPERSTITI EREDITA’
Solo il coniuge (senza figli, genitori e fratelli/sorelle) Intera
Solo figli Intera (in parti uguali)
coniuge +1 figlio ½ al coniuge e ½ al figlio
coniuge + 2 o più figli 1/3 al coniuge e 2/3 ai figli (in parti uguali)
coniuge e fratelli/sorelle
(senza figli e genitori)
2/3 al coniuge
1/3 ai fratelli (in parti uguali)
coniuge e genitori
(senza figli)
2/3 al coniuge
1/3 ai genitori (in parti uguali)
coniuge + fratelli + genitori
(senza figli)
2/3 al coniuge
1/3 ai fratelli e genitori (per capi, di cui almeno 1/4 ai genitori)
fratelli e genitori
(senza coniuge e figli)
per capi, di cui almeno 1/2 ai genitori
parenti più prossimi entro il 6° grado

(senza coniuge, figli, genitori e fratelli)

Intera (in parti uguali)
Stato  Intera
B) Successione testamentaria: quando conviene fare testamento?

Premettiamo che la libertà del testatore di disporre del proprio patrimonio incontra un limite nella c.d. “quota di riserva”, ossia una quota di eredità indisponibile che per legge è riservata a tutela di alcuni famigliari (“legittimari”) in virtù dello stretto legame che li lega al de cuius. Pensiamo al coniuge (anche separato senza addebito ma non divorziato, o la parte superstite dell’unione civile) ed ai figli, o, in mancanza, ai genitori. 

Per il resto il testatore è libero di disporre del suo patrimonio come meglio desidera.

Il testamento può essere redatto da un Notaio, nella forma del testamento pubblico, o anche scritto a mano dallo stesso testatore, nella forma del testamento olografo, prestando attenzione alle espressioni utilizzate e agli elementi essenziali del documento  affinché questo risulti veramente valido ed efficace, o, infine, nella forma del testamento segreto (come il testamento olografo, ma sigillato dal testatore e consegnato al Notaio alla presenza di due testimoni, che non ne conoscono il contenuto).

In alcuni casi  fare testamento conviene per gestire con certezza il passaggio del proprio patrimonio ai propri eredi e per tutelare al meglio chi ci è vicino, o per compiere lasciti particolari in favore di terzi, come la Chiesa, ospedali o enti e associazioni con scopi sociali e umanitari.

Pensiamo, ad esempio, alle seguenti ipotesi:

 i) Coniugi senza figli.

Pochi sanno che, se non si hanno figli, in caso di morte di uno dei coniugi, il patrimonio del coniuge premorto potrebbe non essere ereditato esclusivamente dal coniuge superstite; se, infatti, il coniuge premorto ha fratelli, sorelle o genitori viventi, parte del patrimonio verrà ereditato anche da questi ultimi e si instaurerà tra tutti gli eredi una comunione ereditaria.

In assenza di testamento, ad esempio, la casa di proprietà del coniuge defunto non sarà devoluta solo al coniuge superstite ma anche agli eventuali familiari di quest’ultimo (i suoi fratelli e sorelle nonché, se viventi, i suoi genitori). 

Se, al contrario, il defunto avesse fatto testamento, avrebbe potuto lasciare tutto il suo patrimonio alla moglie o al marito superstiti.

 ii) Coppie di fatto (cd. conviventi more uxorio).

Per le coppie di fatto (sia eterosessuali che omosessuali) la legge non prevede particolari diritti successori. L’unica tutela prevista è quella che prevede il diritto del convivente superstite a continuare ad abitare l’immobile abitato in costanza di convivenza per un tempo limitato, trascorso il quale, l’immobile va restituito agli eredi. 

Nel caso di coppie di fatto il testamento, dunque, è l’unico strumento utile ad assicurare al convivente superstite una quota del patrimonio ereditario del partner, sempre nel rispetto della quota di riserva di eventuali legittimari.

 iii) Divisione della comunione ereditaria senza liti.

Il testamento, inoltre, costituisce uno strumento efficace per prevenire l’insorgenza di liti e contrasti tra gli eredi, oltre che per consentire loro un risparmio economico e fiscale. 

Molto spesso accade, infatti, che in sede di divisione del patrimonio ereditario, tra gli eredi insorgano liti e contrasti sull’attribuzione del valore di un immobile e/o altro cespite ereditario, ovvero sulla futura destinazione dei medesimi, problematiche che molto spesso sfociano in annosi quanto costosi procedimenti giudiziari.

Mediante il testamento puoi evitare tutto questo, disciplinando con il medesimo un corretto assetto di divisione del tuo patrimonio che avrà effetto immediato alla apertura della tua successione ereditaria, e ottenendo così anche notevoli risparmi e vantaggi fiscali per i tuoi eredi.

 iv) Lasciti particolari e solidali a terzi.

Il testamento permette di beneficiare non solo parenti ed amici, ma anche persone giuridiche (es. enti o associazioni di cui condividi gli scopi istituzionali o anche la Chiesa cattolica o addirittura società commerciali che ammiri) per aiutarli a realizzare e sostenere quelle opere ed iniziative che ritieni importanti. 

*****

Ognuno di noi allora con lungimiranza e responsabilità può utilizzare il testamento per regolare al meglio, secondo i propri desideri, il passaggio del suo patrimonio alle persone (fisiche o giuridiche) a lui care.

Per modulare le disposizioni testamentarie nella maniera più efficace e aderente ai tuoi desideri, per avere certezza sulla futura validità legale delle tue volontà, affidati sempre a professionisti specializzati nella materia ereditaria. Leggi anche il nostro approfondimento sul testamento biologico.

Il Notaio è la persona giusta per consigliarti al meglio.

 

 

DISCLAIMER

Gentile utente,

gli articoli e i contenuti del sito illustrano sinteticamente tematiche giuridiche, economiche e fiscali. Le informazioni contenute nel sito hanno solo carattere esemplificativo, informativo e non hanno carattere esaustivo, né possono essere intese come espressione di un parere legale. Nessuna responsabilità derivante da un utilizzo improprio dei contenuti del sito, da eventuali modifiche intervenute nella normativa o da possibili imprecisioni, potrà essere pertanto imputata al Notaio Edoardo Del Monte o agli estensori delle pubblicazioni medesime.

Noemi Lepore


Avvocato Consulente Notarile, autore di articoli ed immagini su blog su novità di diritto civile, immobiliare, societario. Responsabile ottimizzazione SEO.